i 5 miti da sfatare sul trapianto di capelli

Trapianto di capelli: 5 miti da sfatare

Sul trapianto di capelli si sono creati, nel corso degli anni, dei veri e propri miti, tutti da sfatare. Si tratta di leggende metropolitane tra le più gettonate e vogliamo spiegarle il motivo per cui sono false. Ecco allora i 5 miti da sfatare sul trapianto di capelli, frutto di dicerie senza fondamento o fake news del web.

Indice dell’articolo

1. Il trapianto di capelli è adatto solo per i giovani

Questo è uno dei miti più diffusi e falsi sul trapianto di capelli. Se si hanno capelli folti e sani nella zona donatrice, non c’è alcun motivo per il quale non ci si possa sottoporre a un trapianto di capelli anche in un’età avanzata, dopo i 60 anni. Il trapianto di capelli bianchi o brizzolati, infatti, non differisce per nulla da quello normale. L’unica differenza sta nel fatto che i capelli bianchi non hanno più il pigmento di colore. Anzi, c’è di più: i capelli bianchi sembrerebbero essere più resistenti di quelli pigmentati e quindi sembra che abbiano una maggiore percentuale di attecchimento.

Sfatiamo un altro mito: l’età non è un ostacolo nemmeno per i più giovani, che non devono aspettare i 30 anni, ma anche solo i 18-20 anni prima di procedere con l’operazione. Perché proprio questo età? Fino ad allora i lineamenti del viso potrebbero ancora variare e ciò potrebbe influire sul nuovo disegno dell’attaccatura dei capelli. La calvizie giovanile è un problema che influenza la vita di 1 ragazzo italiano su 5. Il trapianto di capelli è la soluzione più efficace per risolvere i problemi di calvizie a qualsiasi età!

2. Il trapianto di capelli è solo per uomini

A livello tecnico non vi è alcuna differenza tra un intervento di trapianto di capelli con tecnica FUE per gli uomini e le donne. La tecnica FUE zaffiro prevede per entrambi i sessi il prelievo delle unità follicolari da una zona folta della testa, solitamente nuca o i lati, e il loro successivo innesto nella parte colpita da calvizie. Anche se le donne soffrono meno di calvizie rispetto agli uomini, ben il 40% delle donne soffre di caduta dei capelli nel corso della sua vita. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una perdita temporanea di capelli, per esempio dovuta alla gravidanza, a un periodo di forte stress psicologico, oppure a seguito di problemi ormonali e di tiroide.

In generale, la calvizie femminile può essere di due tipi:

  • Maschile, che determina la formazione di un’importante stempiatura, come avviene per gli uomini – da qui il nome.
  • Femminile, l’intera testa è colpita dal diradamento dei capelli.

Nel primo caso, il trapianto di capelli FUE per le donne è la soluzione più efficace e porta a ottimi risultati. Sono tantissime le donne che hanno risolto i loro problemi di attaccatura alta e grande stempiatura. Nel secondo caso, bisogna parlare col proprio medico e trovare una terapia alternativa.

3. Il trapianto di capelli offre un risultato immediato

Questo è uno dei miti da sfatare sul trapianto di capelli. I capelli sono una parte del corpo che cresce in maniera lenta ed è assurdo pensare di poterli far ricrescere in breve tempo. Non si può pensare di avere dei capelli folti dopo solo tre mesi, perché ciò non è realistico. Dopo tre mesi i capelli iniziano a ricrescere, dopo sei si può avere un’idea del risultato, dopo 12 mesi-18 mesi si potrà finalmente ammirare il risultato finale.

Il periodo di convalescenza dopo il trapianto è fondamentale per la buona riuscita dell’intervento. Bisogna, di fatto, ricordarsi che si tratta di un‘operazione che, seppur non invasiva per il paziente, causa un piccolo shock nell’organismo che deve avere il tempo di potersi riprendere. Per questo, chi promette un risultato immediato, quasi da bacchetta magica, non promette obiettivi realistici, ma sta mentendo.

4. Il trapianto di capelli aiuta a far crescere nuovi capelli

Un trapianto non fa crescere nuovi capelli, ciò che fa è letteralmente “spostare” i capelli da una parte del cuoio capelluto folta a una zona calva. In questo modo la zona ricevente risulta infoltita con i capelli estratti dalla zona donatrice. Si tratta quindi di una ridistribuzione dei capelli, non di uno stimolo per una nuova ricrescita.

Nella maggior parte dei casi, la calvizie maschile si verifica nella parte superiore dello scalpo o nella zona della chierica. Anche con una calvizie avanzata, si tende comunque ad avere un’area folta ai lati e sulla nuca, che sono le due zone da dove vengono prelevati i follicoli piliferi. Questi capelli sono diversi da quelli normali: infatti non vengono colpiti dall’alopecia androgenetica. Una volta trapiantati, potranno crescere nella loro nuova sede.

5. Il trapianto di capelli è doloroso

“Chi bello vuole apparire, tante pene deve soffrire!” Questo vecchio proverbio, che in alcuni casi rispecchia la saggezza popolare italiana, non è valido per qualsiasi trattamento o intervento estetico. Grazie ai progressi della ricerca tricologica, questo intervento è pressocché indolore, e svolto in regime ambulatoriale. Non solo, noi di Elithairtransplant, abbiamo brevettato il nostro nuovo metodo anestestico, il sistema Comfort-in. Esso non prevede l’utilizzo di aghi, ed è stato pensato appositamente per i pazienti più ansiosi.

L’anestia di Elithairtransplant non prevede di iniettare la sostanza nel derma tramite un ago, ma usa un sistema a pressione. Questo non solo rende l’intervento indolore, ma previene il rischio di infezione a seguito dell’inserimento di un grosso ago nello scalpo. Insomma, l’operazione non è affatto dolorosa a eccezione di un piccolo fastidio iniziale durante la somministrazione l’anestesia, un leggero bruciore che dura qualche secondo.

I miti da sfatare sul trapianto di capelli: l’origine è la disinformazione

Non abbiamo ancora menzionato una questione importante: qual è l’origine di questi miti? Spesso sono dicerie o semplici pregiudizi che non hanno una fonte accertata e, soprattutto, non vengono appurati. Con questo articolo abbiamo voluto sfatare 5 miti sul trapianto di capelli, ma ne circolano molti altri, soprattutto in rete. Le consigliamo di contattare i nostri consulenti di Elithairtransplant per chiarire ogni dubbio e scoprire se si tratta di un mito o di una verità.