L’importanza della zona donatrice nel trapianto di capelli
La zona donatrice è l’area da cui vengono prelevati i follicoli piliferi e gioca un ruolo fondamentale per la fattibilità di un trapianto di capelli.
Perché questa zona è così importante, come funziona il prelievo delle unità follicolari? Scopritelo in questo articolo!
Indice dell’articolo
Qual è la zona donatrice nel trapianto di capelli?
Nel linguaggio del trapianto di capelli, la zona donatrice corrisponde all’area da dove vengono estratte le unità follicolari che dovranno essere trapiantate nelle aree calve del cuoio capelluto.
Le aree che solitamente vengono utilizzate sono la nuca, la parte posteriore della testa oppure anche i lati. Nel caso però che le unità follicolari presenti in queste zone non siano sufficienti, è possibile utilizzare dei peli provenienti da altre zone del corpo, come la barba o il petto. In questo caso, si parla di Body Hair Transplant o BHT.
Questa, secondo molti specialisti, non è la migliore soluzione, poiché i peli corporei, infatti, sono diversi dai capelli, essendo più curvi e duri al tatto. Inoltre, utilizzando peli corporei, oltre al rischio di lasciare cicatrici visibili, si riducono le possibilità di attecchimento e la durata del risultato.
Perché proprio la nuca?
Non è ancora chiaro perché quest’area della testa sia quella meno colpita dalla calvizie. L’alopecia androgenetica, è una sindrome ereditaria che provoca la caduta dei capelli a causa dell’eccessiva sensibilità dei follicoli al Diidrotestosterone o DHT. Nonostante la calvizie colpisca soprattutto gli uomini genericamente predisposti, anche le donne ne soffrono.
Non esiste una regola fissa per fissare i confini dell’area donatrice, ma esistono, però, delle linee guida che possono indicare quali zone del capo possono essere adatte come zona donatrice per non solo per il trattamento dei capelli, ma anche per il trapianto di barba.
Queste si dividono in:
- aree donatrici principali, cioè la zona occipitale e temporale;
- aree donatrici marginali, altre zone utilizzabili in caso di bassa densità di quelle principali.
Nell’ultimo caso, bisogna essere molto cauti, poiché le zone donatrici marginali potrebbero non garantire lo stesso effetto di quelle principali e, quindi, non regalare un risultato ottimale.
Quanto deve essere folta la zona donatrice per il trapianto di capelli?
La quantità di innesti necessaria, dipende dalla densità di capelli presenti nella zona donatrice e dall’ampiezza della zona ricevente. Non si tratta di un numero fisso: ogni paziente ha la propria densità che varia a seconda dell’etnia, dell’età o di altri fattori. Solo una visita tricologica può determinarlo
Come posso preparare la mia zona donatrice per il trapianto di capelli?
Per preparare al meglio la zona donatrice per il trapianto di capelli, esistono degli esercizi per la lassità dello scalpo, molto importanti per rendere il cuoio capelluto più elastico. Con uno scalpo più elastico, infatti, sarà possibile ottenere un maggior numero di unità follicolari da innestare nella zona ricevente.
Bisognerebbe iniziare a fare gli esercizi con 3 mesi di anticipo rispetto al trapianto di capelli per almeno 30 minuti al giorno. È sufficiente spingere la pelle dello scalpo verso l’alto e mantenere la tensione per almeno 3 o 4 secondi, per poi rilasciare.
Il trattamento NEO FUE, un’esclusiva di Elithair
Un altro modo per preparare al meglio lo scalpo è l’esclusivo trattamento NEO FUE, disponibile solo per i pazienti di Elithair. Grazie al suo siero innovativo, la NEO FUE rafforza e rivitalizza gli innesti, preparandoli in maniera ottimale al trapianto di capelli, assicurando, inoltre, un tasso di crescita maggiore, fino al 98%.
Come si utilizza il trattamento NEO FUE?
Per prima cosa, bisogna passare sul cuoio capelluto il dermaroller in dotazione come segue:
- 8 volte in verticale;
- 8 volte in orizzontale;
- 5 volte in diagonale
In questo modo, la circolazione del sangue viene stimolata e migliorata, garantendo un miglior attecchimento delle unità follicolari trapiantate e una fase di guarigione più veloce. Una volta conclusa questa operazione, bisogna spalmare il siero speciale ricco di biotina e cellule staminali vegetali, massaggiando il cuoi capelluto con movimenti circolari.
Questo procedimento deve essere ripetuto per due volte, la volta una settimana prima del trapianto di capelli, la seconda è ultima volta un giorno prima dell’operazione.
Quando guarisce la zona donatrice del trapianto di capelli?
Dopo un trapianto FUE o DHI, la convalescenza è breve e poco fastidiosa. L’area donatrice dovrà restare bendata per 3-4 giorni per ridurre eventuali gonfiori e proteggerla dalla sporcizia. La zona potrebbe presentare del rossore per i primi 4-5 giorni e si potrebbe sentire prurito o un leggero dolore.
Come apparirà la zona donatrice dopo il prelievo?
Affinché il risultato del trapianto di capelli appaia naturale e bello da vedere, è molto importante che le unità follicolari provenienti dalla zona donatrice vengano prelevate con la giusta distanza. L’estrazione è un processo molto delicato e, pertanto deve essere effettuato da un esperto assoluto.
Noi di Elithair, per esempio, preleviamo le unità follicolari rispettando sempre una distanza di 3-4 follicoli piliferi dalla precedente estrazione. Inoltre, prestiamo assoluta attenzione alla direzione e profondità di ogni singola unità follicolari, in modo che non restino mai delle zone di prelievo evidenti.
Conclusioni
La zona donatrice gioca un ruolo fondamentale per la riuscita del trapianto di capelli. Da un lato, infatti, deve essere in grado di poter fornire le unità follicolari necessarie a riempire la zona affetta da calvizie. Dall’’altro lato, invece, è fondamentale che le unità follicolari vengano prelevate con la giusta distanza, così da ottenere un risultato omogeneo.
Da Elithair siamo esperti nell’estrazione delle unità follicolari e utilizziamo solo la tecnica FUE. In questo modo, potrai stare sicuro che il tuo risultato sia sempre naturale e bello da vedere. In fondo, oltre 100.000 pazienti soddisfatti non sono un caso.
FAQ
Quali sono i segnali di un’infezione nella zona donatrice?
Segnali di infezione possono includere arrossamento persistente, gonfiore, dolore, secrezione di pus e febbre. È importante consultare un medico se si verificano questi sintomi.
È possibile utilizzare la stessa zona donatrice per più trapianti?
Sì, è possibile utilizzare la stessa zona donatrice per più trapianti, ma la disponibilità di follicoli deve essere valutata attentamente per evitare di danneggiare l’area.
Come influisce l’età sulla qualità della zona donatrice?
Con l’avanzare dell’età, la densità e la qualità dei follicoli possono diminuire, influenzando la quantità di unità follicolari disponibili per il trapianto.
Quali trattamenti sono consigliati per migliorare la guarigione della zona donatrice?
Trattamenti come l’applicazione di creme antibiotiche, massaggi delicati e l’uso di sieri rigeneranti possono aiutare a migliorare la guarigione.
La qualità della zona donatrice può variare tra individui di diverse etnie?
Sì, la densità e la qualità dei capelli nella zona donatrice possono variare significativamente tra individui di diverse etnie, influenzando il risultato del trapianto.
Quali sono le precauzioni post-operatorie specifiche per la zona donatrice?
Precauzioni post-operatorie includono evitare traumi, mantenere l’area pulita e idratata, e seguire le indicazioni mediche per i farmaci e i prodotti da utilizzare.
È normale avere prurito nella zona donatrice dopo il trapianto?
Sì, il prurito è una parte normale del processo di guarigione e può essere gestito con creme idratanti e antistaminici, se raccomandati dal medico.
Come viene determinata l’area esatta della zona donatrice?
L’area esatta viene determinata dal medico durante la valutazione pre-operatoria, tenendo conto della densità dei capelli e delle condizioni del cuoio capelluto.
Quali sono i rischi di cicatrici nella zona donatrice?
I rischi di cicatrici possono essere minimizzati con tecniche di trapianto avanzate come la FUE e il rispetto delle indicazioni post-operatorie.
Quanto tempo ci vuole perché la zona donatrice si riprenda completamente?
La guarigione iniziale può richiedere 7-10 giorni, ma la ripresa completa può richiedere fino a diversi mesi, a seconda della tecnica utilizzata e delle condizioni individuali del paziente.