un team di medici mentre esegue un autotrapianto dei capelli

Un autotrapianto dei capelli è sicuro?

Una delle domande più comuni e che preoccupa molti pazienti si pongono è se un’autotrapianto dei capelli è sicuro oppure presenta dei rischi.

La risposta è sì, è sicuro, ma per la sua buona riuscita bisogna fare attenzione. In questo articolo, cercheremo di spiegare tutto quello che è necessario sapere!

Cos’è un autotrapianto dei capelli?


Un autotrapianto dei capelli consiste, in parole molto semplici, nel prelievo di unità follicolari da una zona donatrice e il loro successivo innesto nell’area ricevente affetta da calvizie.

Il nome autotrapianto deriva, appunto, dal fatto che sono usati i capelli del paziente stesso. Se si usassero degli altri capelli provenienti da degli estranei, ci sarebbe sicuramente un rigetto.

Questo intervento, di solito, viene eseguito sotto anestesia locale e, una volta che si è concluso, si può tornare subito a casa. In seguito, in base alla tecnica impiegata, il periodo di convalescenza può durare da 10 a 15 giorni.

Quanto è sicuro un autotrapianto dei capelli?


La prima cosa che bisogna chiarire è che un autotrapianto di capelli è sempre un intervento di chirurgia e come tale non va mai preso sotto gamba. Rispetto al passato, questo tipo d’intervento è diventato molto più sicuro e anche meno invasivo.

In genere, i rischi di un trapianto di capelli sono davvero minimi, poiché si tratta di un intervento poco invasivo che viene effettuato in day hospital e sotto anestesia locale. Naturalmente, per essere sicuro, un trapianto deve essere effettuato da un chirurgo esperto.

Il Dr. Balwi mentre esegue un autotrapianto dei capelli

Nel caso che non ci si affidasse nelle mani giuste, allora sì che questo tipo di operazione può presentare dei rischi e avere delle conseguenze anche gravi. Inoltre, per scongiurare qualsiasi problema è molto importante seguire le indicazioni che il chirurgo fornisce dopo il trapianto di capelli.

La fase di convalescenza, in realtà, è importante quasi quanto quella dell’intervento, poiché può determinare la buona o la cattiva riuscita del trapianto di capelli e, di conseguenza, anche il risultato finale.

Le tecniche di autotrapianto di capelli


In passato, il metodo più in voga per l’autotrapianto dei capelli era la tecnica FUT con la quale si incideva e poi rimuoveva una lunga striscia di pelle dal cuoio capelluto del paziente. Da questa, poi, erano prelevate le unità follicolari da trapiantare nelle zone affette da alopecia androgenetica.

Questa tecnica, inoltre, prevedeva una convalescenza abbastanza lunga e lasciava, soprattutto in caso d’incisione eseguita male, anche una cicatrice abbastanza vistosa. Il metodo FUT, con il passare del tempo, è stato sostituito da nuove tecniche più moderne.

Tecnica FUE


Il metodo di autotrapianto dei capelli FUE è la diretta evoluzione della tecnica FUT. Questo metodo, proprio come suggerisce il nome Follicular Unit Extraction, è utilizzato per il prelievo delle unità follicolari dalla zona donatrice del paziente.

Per l’estrazione si utilizza, in genere, uno strumento chiamato punch, cioè un ago cavo che, il più delle volte, è collegato a un micromotore anche se, a volte, può essere manuale. In seguito, il chirurgo aprirà i canali nella zona ricevente tramite un bisturi e procederà a innestare le unità follicolari estratte in precedenza.

Al contrario della FUT, questa tecnica risulta essere molto più delicata per il paziente e ha dei tempi di guarigione più brevi. Inoltre, le cicatrici che la FUE lascia sono solo dei minuscoli puntini quasi invisibili.

Tecnica Zaffiro


La particolarità della tecnica Zaffiro è tutta racchiusa nelle lame del bisturi utilizzato che sono, per l’appunto, fatte di questo materiale. Il prelievo delle unità follicolari avviene sempre con la tecnica FUE, ma l’apertura dei canali viene effettuata proprio con il bisturi dalla lama in zaffiro.

La particolarità di questa apertura canalare sta nella sua forma a V che, rispetto alla forma a U classica, permette una maggiore precisione e di determinare la direzione di crescita degli innesti in maniera accurata. Inoltre, grazie all’apertura delicata dei canali, il tempo di convalescenza di un autotrapianto dei capelli eseguito con queste tecnica è molto breve.

Tecnica DHI


La tecnica DHI è il metodo più moderno quando si parla di autotrapianto dei capelli. Chiamata anche Direct Hair Implantation, questa tecnica, al contrario delle altre, non prevede un’apertura canalare separata. Questo è reso possibile dall’utilizzo di uno speciale implanter chiamato Choi-Pen.

foto di una choi implanter pen utilizzata per un trapianto di capelli dhi

Con questa tecnica innovativa, si ottiene una precisione ancora più elevata e una densità capillare maggiore rispetto alle altre tecniche. Grazie a questo metodo, la cute del paziente riceve uno stress molto inferiore, assicurando anche dei tempi di guarigione molto brevi.

Cosa succede dopo il trapianto di capelli?


Prima di tutto, bisogna armarsi di molta pazienza e, come abbiamo già detto, seguire tutte le istruzioni date dal chirurgo. Dopo circa 10 giorni dall’autotrapianto dei capelli, le croste inizieranno a cadere e il gonfiore comincerà ad attenuarsi.

Una volta conclusasi questa fase, il processo di guarigione sarà terminato. Bisogna, però, tenere sempre a mente che non bisogna mai grattare le croste o provare a rimuoverle, poiché queste dovranno cadere da sole.

Nel periodo che va dalle 2 alle 8 settimane dopo l’intervento, invece, è molto probabile che i capelli trapiantati inizino a cadere. Non c’è, però, nessun motivo per allarmarsi, poiché questo è un fenomeno consueto chiamato effetto shock loss. Al loro posto, nei mesi successivi, cresceranno dei capelli più forti.

Per quanto riguarda il risultato finale, invece, bisognerà aspettare circa 12/15 mesi, ma questo dipende da paziente a paziente. Infatti, il tempo di ricrescita dei capelli varia da persona a persona.

Prendersi cura dei capelli dopo il trapianto


Dopo essere sottoposti all’autotrapianto dei capelli è necessario prendersi cura del cuoio capelluto in maniera adeguata, soprattutto nelle prime settimane. Dopo tre giorni, si può detergere con molta delicatezza la zona donatrice con le lozioni fornite dalla clinica. Per la zona ricevente bisogna, invece, attendere almeno 5 giorni.

Il momento del lavaggio è molto importante e va fatto con la massima cura e attenzione. Si consiglia, infatti, di effettuare un massaggio delicato e di usare solo acqua tiepida. I massaggi aiutano anche le croste a staccarsi più facilmente e sono in grado di stimolare la circolazione del sangue.

Inoltre, non è consigliato usare un getto d’acqua diretto sui capelli trapiantati come anche l’uso di tovaglie per asciugarsi. Meglio usare delle garze sterili, tamponando delicatamente e senza sfregare.

Ovviamente, è altamente sconsigliato utilizzare dei prodotti come gel o lacche. Quando si saranno formate le croste, e solo allora, è consentito usare cappelli o copricapo. Inoltre, bisogna evitare assolutamente d’immergere la testa in acqua salata o in piscina, sauna, come anche esporsi al sole per almeno due settimane.

Durante la fase post trapianto di capelli non bisogna toccare le croste

Un autotrapianto dei capelli è sicuro, ma bisogna fare attenzione


Come abbiamo già detto, un autotrapianto dei capelli è un intervento sicuro, ma che non va sottovalutato. Per prima cosa, bisogna affidarsi a un chirurgo competente e a una clinica seria. La fase che va dopo il trapianto di capelli, cioè quella della convalescenza, è molto importante, poiché può determinare la buona riuscita dell’intervento.

Bisogna, infatti, seguire le indicazioni date dal chirurgo in maniera scrupolosa, facendo molto attenzione al lavaggio dei capelli e alle croste. Una volta superato il periodo dello shock loss che avviene tra le prime 2 e 6 settimane dall’intervento, i capelli cominceranno a crescere di nuovo sani e robusti. Per poter vedere il risultato finale, invece, bisognerà aspettare circa 12/15 mesi.